Ovvero, come riuscire a migliorare la tua piccola o media impresa ed entrare a far parte della lista di imprese che funzionano, raggiungendo finalmente la piena soddisfazione.
Mi rendo conto spesso che, diversi imprenditori della piccola e media impresa, vorrebbero essere tra le aziende che funzionano ma, alcuni per pigrizia intellettuale, altri per effettiva mancanza di tempo, spesso non conoscono molto bene neanche l’esatta classificazione della propria azienda.
Inizio quindi questo articolo attraverso delle informazioni ufficiali utili a colmare questa lacuna.
Adesso leggerai dei numeri ed entrambi sappiamo che questo rischia di diventare piuttosto noioso, ma sono pochi e facilmente comprensibili e, comunque, come disse Peter Ferdinand Drucker (Economista e autore famoso in tutto il mondo per le sue opere sulla gestione aziendale)
”L’imprenditoria non è né una scienza né un’arte, ma una professione.”
E un professionista è tale anche perchè si tiene informato e conosce i dati relativi alla sua professione, giusto?
Classificazione delle piccole e medie imprese in Italia
Grande impresa: oltre i 250 dipendenti, oppure, oltre 50 mln di fatturato e oltre 43 milioni di attivo
Media impresa: sotto i 250 dipendenti e sotto 50 mln di fatturato, oppure, sotto 43 mln di attivo
Piccola impresa: sotto i 50 dipendenti e sotto 10 mln di fatturato, oppure, sotto 10 mln di attivo
Micro impresa: sotto i 10 dipendenti e sotto i 2 mln di fatturato, oppure, sotto 2 mln di attivo
In particolare, si analizza il complesso di società di capitale non finanziarie che soddisfano i requisiti di dipendenti, fatturato e attivo definiti dalla Commissione. In base agli ultimi bilanci disponibili, soddisfano i requisiti di PMI 137.046 società, tra le quali 113.387 aziende rientrano nella definizione di 'piccola impresa' e 23.659 in quella di 'media impresa'.
Queste società, che rappresentano più di un quinto (il 22%) delle imprese che hanno depositato un bilancio valido, hanno occupato 3,9 milioni di addetti, di cui oltre la metà lavorano in aziende piccole.
Le PMI realizzano un volume d'affari pari a 838 miliardi di euro, un valore aggiunto di 189 miliardi di euro (pari al 12% del Pil) e hanno contratto debiti finanziari per 255 miliardi di euro. Rispetto al complesso delle società non finanziarie, pesano per il 36% in termini di fatturato, per il 41% in termini di valore aggiunto, per il 30% in termini di debiti finanziari.
Classificazione a parte, più che sulle voci “Dipendenti” e “Fatturato”, io ho messo molto l’attenzione sulla parola “Attivo” perché questo è l’indicatore più rappresentativo delle aziende che funzionano
È chiaro che la tua classificazione dipende dalla grandezza dei tuoi sogni, cioè da quanto tu pensi più o meno in grande, ma a prescindere dalle tue scelte di grandezza un dato di fatto è che:
il bilancio d'esercizio, che in economia aziendale, è l'insieme dei documenti contabili che un'impresa deve redigere periodicamente, ai sensi di legge, allo scopo di perseguire il principio di verità ed accertare in modo chiaro, veritiero e corretto la propria situazione patrimoniale e finanziaria, al termine del periodo amministrativo di riferimento, nonché il risultato economico dell'esercizio stesso, può essere classificato solo nelle seguenti tre classificazioni.
· Attivo
· Pareggio
· Passivo
In pratica, se hai lo status delle aziende che funzionano sei in attivo, vuol dire che stai guadagnando come loro (accantonamenti e riserve finanziarie), pareggio vuol dire che non stai guadagnando come loro (le entrate ti bastano giusto a coprire le uscite) e passivo vuol dire che ci stai perdendo (in pratica, stai accumulando debiti).
Ora, al di là delle classificazioni che, se tu avessi avuto dei dubbi, spero ti siano servite a chiare finalmente a quale categoria la tua impresa appartiene e fino a quanto potresti crescere in termini di dipendenti, fatturato e attivo sempre rimanendo nella tua categoria di classificazione, il punto è:
1. Come si ottiene questo attivo?
2. Quali azioni ne influenzano direttamente il raggiungimento?
3. Cosa devi esattamente correggere aziendalmente per ottenerlo?
4. Quali funzioni specializzate devi istituire e implementare nella tua azienda per ottenerlo?
5. Quale deve essere il loro grado di funzionalità?
Margine, fatturato e incasso a confronto
Definiamo con parole semplici di cosa stiamo parlando quando nominiamo questi tre essenziali fattori e cerchiamo di comprenderne la relazione con “Attivo”.
· Margine: la definizione basilare è (con grande semplificazione), quantità superiore a quanto necessario. In economia aziendale, il margine è, in pratica, gli utili conseguiti dalle aziende che funzionano, al netto dei costi sostenuti.
· Fatturato: i ricavi complessivi registrati durante un periodo di esercizio.
· Incasso: l’azione di riscuotere le somme che i clienti ti devono per le fatture emesse per i beni o servizi che gli hai consegnato.
L’attivo ha a che fare con il margine, con il fatturato e con l’incassato e ora vedremo esattamente, ma anche semplicemente, in che modo vi si relazionano.
1. Devi assolutamente stabilire un adeguato margine, sia su ogni singolo bene o servizio che sul totale di fatturato che fai o che intendi fare. I margini sono il tuo airbag di sicurezza del guadagno, al di sotto dei quali, fare azienda non è più conveniente. Avere margini adeguati ti garantisce un adeguato attivo. Stabilirli è una funzione direzionale.
2. Devi fatturare abbastanza da superare in tutta sicurezza il tuo punto di pareggio, quel punto oltre al quale la tua azienda diventa redditizia e quindi si crea l’attivo. Fatturare ha a che fare con le funzioni organizzative, commerciali e di consegna ed esse devono operare al massimo della loro funzionalità.
3. Devi incassare tutto ciò che i clienti ti devono (lo so, stai pensando che è un grosso problema, ma non c’è alternativa), devi fare cioè tutto quanto è in tuo potere per chiudere il cerchio e il più velocemente possibile. Se non incassi, come fai a creare l’attivo? Questo ha a che fare con le funzioni contabili, che però non possono operare in un clima finanziario indisciplinato, quindi irrigidisci le tue regola finanziarie, altrimenti sarai vittima del tuo stesso lassismo.
Sei vuoi essere tra le aziende che funzionano devi chiudere sempre in attivo e devi essere anche in espansione, quindi non puoi trascurare nessuno dei punti appena descritti, pena l’inevitabile crescita della passività e il peggioramento della tua situazione debitoria.
Più facile a dirsi che a farsi? Lo so, ti capisco, ma sei tu che insisti nel volerlo fare da solo!
Nel caso cambiassi idea e volessi entrare nell'olimpo delle aziende che funzionano, chiamami per un consulto gratuito.
Ad majora semper!
Vittorio D'Amico
Sviluppo Potenziale Aziendale