24 giugno 2023

Ogni attività imprenditoriale, lo sai bene, è una realtà sfaccettata, una creatura complessa in cui convivono elementi di tipo filosofico - i valori, la vision, la mission, il codice etico e le politiche di condotta - ed elementi più concreti, quali ad esempio profitti, costi e risultati operativi.

Se questi due aspetti sembrano lontanissimi tra loro, sono in effetti più vicini di quanto non sembri e l’elemento che li unisce sta in quelle attività che normalmente definiamo pianificazione e programmazione aziendale.

Per capire meglio l’importanza di questi aspetti e il modo in cui sono intrinsecamente collegati tra loro, facciamo un passo indietro.

Come si arriva ad una pianificazione strategica
Pensa ad esempio a quando hai deciso di dar vita alla tua attività: dall’intuizione imprenditoriale (“Mi occuperò di… e sarò diverso dagli altri perché…”) sei presto passato ad una definizione della strategia (“Farò questo investimento e crescerò in questo campo…”) e solo successivamente hai dato concretezza al tuo sogno con un business plan che consentisse di fare stime precise sulla redditività e sulla sostenibilità di del tuo progetto imprenditoriale.

Hai, dunque, più o meno dettagliatamente o più o meno inconsciamente, definito la tua vision e la tua mission, ovvero la tua identità, la promessa che hai fatto ai tuoi clienti e l’insieme di valori e caratteristiche che ti rendono unico, differenziandoti dai tuoi concorrenti. E in base a questi aspetti hai impostato la gestione operativa della tua attività. A questo punto avresti dovuto stabilire una pianificazione sia strategica che finanziaria e una programmazione tattica finalizzate alla realizzazione del tuo sogno imprenditoriale.

Nonostante questo, potresti aver notato dei sintomi di disallineamento nel funzionamento della tua macchina aziendale: la redditività non è quella che avevi programmato, la percezione che i tuoi clienti hanno della tua azienda non corrisponde a quella che intendevi produrre o ancora, il sistema aziendale, sta mostrando una resistenza ad adattarsi al mercato che cambia.

Del resto, la scelta su come implementare una pianificazione aziendale efficace non è mai neutra, in quanto l’assenza di una pianificazione chiara ed adeguata si traduce in una gestione aziendale confusa, quasi una navigazione a vista, che genera costi occulti in termini di perdita di redditività.

A rendere più complicato il quadro c’è il contesto altamente variabile in cui operiamo: tutti noi infatti ci ritroviamo a vivere e agire in un mondo instabile e complesso, soggetto ad incertezza e ambiguità, in una parola un mondo VUCA, secondo l’acronimo creato nel 1987 (Volatility, Uncertainty, Complexity, Ambiguity) da Warren Benis e Burt Nanus.

Inoltre, avrai notato anche tu che ogni realtà aziendale, in quanto organismo vivente, ha nel suo DNA il cambiamento: una condizione fisiologica questa che, insieme alla mutevolezza del contesto, contribuisce a rendere velocemente obsoleta una pianificazione strategica che non sia stata impostata in modo corretto o che non venga costantemente tenuta allineata, misurata e verificata.

Così, potresti trovarti a dover ridefinire continuamente la tua offerta per restare competitivo su un mercato che cambia, ovvero affrontare le conseguenze di scelte o errori del passato che accumulatisi nel tempo hanno provocato una situazione di difficoltà per l’azienda, o ancora, potresti voler dare avvio ad un processo di espansione che ti consenta di diventare leader nel tuo settore di riferimento. In tutti questi casi, la costante è una sola: una pianificazione strategica efficace non solo opportuna, ma indispensabile.

Come riconoscere l’efficacia di una pianificazione strategica?

Personalmente credo che si possa definire efficace quella pianificazione strategica che è in grado di realizzare un allineamento tra le diverse funzioni aziendali, concretizzandosi in strategie, frutto di studi e analisi, che si riveleranno determinanti nel medio e lungo termine.

Nella mia esperienza di leadership mentor (definizione che preferisco di gran lunga a quella più comune di business coach) per imprenditori e professionisti, ho notato che spesso i disallineamenti nascono da una mancanza di chiarezza sulla vision: quando non è precisamente definito l’obiettivo a lungo termine che vogliamo realizzare - il vero e proprio sogno aziendale - o non abbiamo chiaro l’effetto che intendiamo produrre sull’esperienza globale dell’utente finale - ovvero il cliente che puntiamo a conquistare e fidelizzare -, diventa difficile impostare anche tutto il processo a supporto.

Ne consegue una distorsione che si ripercuote su tutto il sistema aziendale: la stessa analisi preventiva (necessaria per definire con precisione la specifica realtà aziendale, il mercato di riferimento e la concorrenza) risulta falsata, il che si tradurrà nell’impostazione di un sistema non perfettamente adeguato agli obiettivi che si intende raggiungere nel lungo periodo e nell’inutilità di un monitoraggio periodico che necessariamente non terrà conto degli indicatori di performance rilevanti.

Come si passa dalla pianificazione all’organizzazione aziendale

In assenza di una visione olistica, lo sguardo imprenditoriale si rivela miope, inadeguato ad affrontare la complessità di una realtà aziendale che voglia farsi grande. Ecco perché, nel tempo ho maturato la convinzione che, prima di ogni passo ulteriore, sia necessario intraprendere un percorso che aiuti l’imprenditore/manager a chiarire la sua visione a lungo termine e impostare una pianificazione strategica coerente.

Solo successivamente andremo ad indagare singoli aspetti dell’organizzazione aziendale - a cominciare dal corretto presidio di tutte le funzioni aziendali , dalla qualità del capitale umano  e dall’allineamento tra tutti questi aspetti - e procederemo definendo le strategie sul medio-lungo periodo e le tattiche a breve termine che consentano alla macchina aziendale di correggere eventuali inefficienze ed esser ben tarata rispetto all’obiettivo finale.

Imposteremo infine un monitoraggio periodico in modo che, attraverso gli appropriati indicatori di performance, avremo sempre contezza del buon andamento della strategia ovvero rileveremo in tempo la necessità di un suo aggiornamento.

Chi si è già rivolto a me, lo sa: che si voglia risolvere una crisi aziendale o si voglia dare avvio ad un processo di espansione, bisogna prima porsi le domande giuste.

Eccole, le faccio anche a te:

Hai stabilito i Valori d’ispirazione che rendono la tua azienda unica e inimitabile?

Hai ben chiaro il tuo sogno aziendale?

Hai stabilito nel dettaglio la Mission della tua azienda?

La tua filosofia e la tua etica sono chiaramente redatte e condivise dal tuo team?

La tua strategia a medio lungo termine è stabilita con esattezza? Si sta rivelando efficace?

Hai redatto una serie di programmi tattici a medio breve termine?

Hai stabilito in dettaglio l’esperienza globale “Effetto WOW” che intendi far vivere ai tuoi clienti?

Hai implementato un sistema di misurazione delle KPI (Key Performance Indicator)?

Hai le idee chiare su quello che ti sta davvero impedendo di crescere e di realizzare i tuoi sogni?