Un fattore risaputo e accettato è che nessun risultato degno di nota può essere ottenuto da un individuo soltanto.
Quindi, quando si parla di efficienza aziendale non si può trascurare il fattore sinergia all'interno del gruppo. Dunque, nell'affrontare l'argomento team building, una questione spesso e colpevolmente sottovalutata, dobbiamo avere chiaro l'assunto principale del discorso: un insieme di individui non fa un gruppo.
Qual è allora la differenza mi chiederai? A mio avviso, le differenze sono più di una: innanzitutto il gruppo è unito dal fatto di avere uno scopo in comune, in secondo luogo, il gruppo è organizzato in base a delle regole che ne determinano il comportamento. In terzo luogo, e questo è un aspetto che ho appurato spesso nel corso della mia lunga esperienza come Leadership Mentor a fianco di imprese e professionisti, all'interno di un gruppo efficiente e coeso sussiste un certo livello di simpatia o, se preferisci, complicità, un sentimento che crea un legame benefico tra i suoi membri e che incrementa in questo modo la loro percezione di benessere emotivo, per cui le persone sono naturalmente spinte a collaborare in modo armonico tra di loro.
È necessario comprendere però che niente di tutto questo è scontato: per questo abbiamo bisogno di azioni di team building, mirate e puntuali, da svolgere ad ogni livello dell'organizzazione aziendale.
Non possiamo infatti demandare solo ai leader il compito di creare e mantenere il gruppo: ogni membro è chiamato a partecipare, in base alle sue possibilità e al suo ruolo, alla costruzione della squadra.
A tal proposito possiamo distinguere quattro tipi di team building: Team building ispirazionale; Team building organizzativo; Team building dei team; Team building One-to-One.
Laddove il team building ispirazionale è responsabilità del leader e consiste nel condividere i valori, la vision, la mission e il codice etico aziendali, in modo da motivare e ispirare il team verso una filosofia comune, il team building organizzativo è demandato piuttosto al top management e consiste in tutte quelle attività necessarie a organizzare meglio il flusso di lavoro e a rendere il gruppo quanto più efficiente e autonomo possibile.
Ora, definiti i vari sottogruppi di un'organizzazione “team”, il team building del team consisterà in tutte le varie attività di coordinamento, organizzazione e gestione dei conflitti svolte dai leader dei team per una, per così dire, “manutenzione ordinaria” della salute emotiva e organizzativa del team.
Infine, il team building One-to-One è assimilabile al team building del team, ma su scala ancora ridotta, a livello individuale: si parla di team building one-to-one quando i leader diretti si prendono cura e carico dei vari membri del team individualmente per indirizzarli nello svolgimento del loro lavoro, laddove riscontrino delle difficoltà, e al tempo stesso rafforzarli come individui.
Ora, tutte queste attività sono parimenti importanti perché il team si compatti, ma soprattutto si senta e si comporti davvero da team. Ecco perché il team building è molto di più di quanto generalmente non si creda, ovvero quelle attività ricreative come il viaggio aziendale o la giocata a paintball, che io definirei piuttosto “team building ludico”.
Non dico che non servano anche queste, anzi, il gioco condiviso, il momento di spensieratezza è importante tanto quanto, ma viene dopo: è fondamentale essersi assicurati che, nel contempo, vengano costantemente svolte tutte e quattro le attività di team building ai vari livelli aziendali.
Questo perché in un'azienda vincente esistono diverse fasce di leadership, o per meglio dire: in un'azienda vincente, tutti sono leader!
Il più alto scopo della leadership è infatti diffondere se stessa e questa diffusione deve avvenire ad ogni livello dell'organigramma aziendale: solo così infatti riusciremo a passare da un tipo di organizzazione gerarchica, dove c'è un accentramento di responsabilità e potere verso l'alto, ad un tipo di organizzazione in cui ogni membro del team si sente leader, responsabilizzato, autonomo e realizzato.
Eccoti allora uno spunto di riflessione: chiediti dove si colloca la massima percentuale di leadership nella tua azienda: è omogeneamente distribuita o esiste un accentramento verso l’alto su pochi elementi sovraccarichi?